Roger Federer è riuscito a raggiungere i quarti di finale di questa edizione di Wimbledon, superando le incertezze di una preparazione al torneo che non è stata perfetta come avrebbe voluto. Si sa, non sempre il recupero dopo un infortunio avviene sempre secondo le aspettative. Ci sono alti e bassi, può subentrare il dolore, la paura di farsi ancora più male, qualche piccola infiammazione e altre miriadi di variabili che fanno parte del nostro recupero corporeo.
Affrontare gli infortuni non è mai semplice, ancora di più quando questi incidenti di percorso mettono a repentaglio il tuo lavoro, la tua integrità, la tua necessità di prepararti seguendo degli schemi prestabiliti che sai che ti potrebbero portare alla vittoria.
Ecco, è come affrontare un esame all'Università sapendo di non aver potuto ripetere e pensare: se avessi avuto altre due settimane, sarebbe stato perfetto.
Purtroppo Roger non ha potuto studiare come avrebbe voluto, ma nonostante tutto, è riuscito a superare il suo esame con il pieno dei voti!
Se fossi in lui, sarei pienamente soddisfatto, e penso che lo sia. Certo, un po' di tristezza, non tanto per aver perso l'opportunità di avvicinarsi alla finale, quanto il rammarico per non aver potuto controllare la situazione come avrebbe voluto.
Guardando le cose con questa ottica, credo che Federer abbia disputato uno dei suoi migliori Wimbledon, risultando più vincente di sempre. Ha saputo rischiare, mettersi in gioco, provare a trovare gli appoggi, senza la solita sicurezza acquisita, prepararsi al torneo giocando il torneo stesso.
Roger, che forza! Per me hai vinto tante finali tutte in una volta, e per questo, già soltanto per come hai disputato questo torneo, vincerai ancora tanto! Perché in queste due settimane di palestra hai assaporato vittorie faticosissime,anche nella sconfitta, rimanendo fedele al tuo amore per il tennis.
Cristiano Bartolomei
Nessun commento:
Posta un commento