Credo che sia importante giocare senza riserve, lasciarsi andare, non va bene essere concentrati su uno stesso obiettivo. L' erba di Halle rende la superficie velocissima, si fa fatica a prendere il ritmo, ritmo che Federer aveva acquistato sulla terra. Non posso sapere come si sia sentito a Parigi, ma credo che gli avrebbe fatto bene crederci fino alla fine, senza il timore di togliere qualcosa al prossimo Wimbledon. Gli avrebbe fatto bene anche per distogliere l'attenzione dal torneo al quale tiene tanto. Se avesse vinto con Berrettini avrebbe raggiunto i quarti di finale, risultato comunque straordinario. E poi, chissà... Non bisogna dimenticare che spesso le vittorie sopraggiungono quasi inaspettatamente, proprio quando senti di avere poco da perdere. Era successo lo stesso al suo rientro in Australia, con una vittoria straordinaria contro Nadal.
Quando si rientra dopo tanto tempo, in genere è così, la prima partita va benissimo, si gioca con desiderio e con istinto, la seconda va sempre peggio, semplicemente perché si inizia a pensare troppo e gli automatismi che ritornano, risvegliati dalla memoria tennistica, di colpo sembrano venire meno.
Come riacquistare il ritmo su una superficie dove si chiude il punto al massimo dopo 4 colpi? Tanto palleggio sotto pressione, come se fosse un campo lento. La chiusura d'istinto, veloce, ce l'hai già, non hai bisogno di acquistarla, almeno non quanto il ritmo.
Il problema è che quando iniziamo a crescere facciamo le cose come se la nostra fosse una corsa contro il tempo, con il timore che la nostra occasione possa essere l'ultima. Ma dobbiamo ricordare che questa stessa sensazione l'abbiamo provata anche anni prima, dunque, non dipende dall'età.
Felix ha fatto il Federer e Roger non è mai entrato in partita, ha giocato con il freno a mano tirato. Così, i muscoli non si scaldano, le gambe ti sembrano pesanti e la fiducia viene meno.
La fiducia in sé stessi, che parolone. All'improvviso ci scopriamo umani, ma il talento rimane, basta trovare la strada giusta per farlo riemergere. Dopo un infortunio si continua a fare costantemente un giro di prova, ancora sotto test, ma il test è stato ampiamente superato in precedenza. Chiunque pagherebbe oro per giungere agli ottavi al Roland Garros e per tanti sarebbe una vittoria. E questa vittoria, per Roger, rimane, basta prenderne coscienza.
Cristiano Bartolomei
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